Sentiero CAI n.29

  • Monte Catria Sentiero 29 - immagine 1
    Il sentiero inizia a poca distanza da Valdorbia
  • Monte Catria Sentiero 29 - immagine 2
    Si giunge al bivio con il 29bis, svoltare a sinistra
  • Monte Catria Sentiero 29 - immagine 3
    Le pendenze si fanno subito molto impegnative
  • Monte Catria Sentiero 29 - immagine 4
    Si sale a fianco della cresta in questo primo tratto
  • Monte Catria Sentiero 29 - immagine 5
    Si giunge quindi all'attacco della cresta
  • Monte Catria Sentiero 29 - immagine 6
    Primi passaggi esposti, occorre assenza di vertigini
  • Monte Catria Sentiero 29 - immagine 7
    Si raggiunge un tratto in cui occorre arrampicare
  • Monte Catria Sentiero 29 - immagine 8
    La roccia è comunque solida, ma le difficoltà sono evidenti
  • Monte Catria Sentiero 29 - immagine 9
    Il tratto più esposto, su cui è stata posta una fune per sicurezza
  • Monte Catria Sentiero 29 - immagine 10
    Raggiunta l'anticima si scende in un ripido canalino
  • Monte Catria Sentiero 29 - immagine 11 (Sella del Corno)
    Il Corno del Catria visto dalla Sella
  • Monte Catria Sentiero 29 - immagine 12
    Si esce dall'ambiente più impervio seguendo una traccia ben segnalata
  • Monte Catria Sentiero 29 - immagine 13
    Il sentiero è un po' impervio ma molto più facile della cresta
  • Monte Catria Sentiero 29 - immagine 14
    Si prosegue superando alcuni saliscendi
  • Monte Catria Sentiero 29 - immagine 16
    Si giunge nel prato davanti al Rifugio Boccatore, incrocio con il 52
Comprensorio:
Monte Catria
Località partenza:
Valdorbia
Località arrivo:
Rifugio Boccatore
Lunghezza:
3,8 km
Difficoltà:
EEA
Numero:
29
Nuova numerazione CAI:
284
Tempo andata:
2,30 - 3,00 ore
Tempo ritorno:
2,15 - 3,00 ore
Quota partenza:
525 metri
Quota arrivo:
1234 metri
Quota massima:
1234 metri
Dislivello positivo:
800 metri
Dislivello negativo:
91 metri

Il sentiero 29 (la segnaletica è del Parco del Monte Cucco, al quale amministrativamente questo itinerario appartiene, trovandosi completamente in territorio umbro, ma geograficamente si tratta di un percorso posto all’interno del massiccio del Monte Catria) è sicuramente il più impegnativo itinerario di tutto il comprensorio, ma la fatica profusa è sicuramente ben ripagata in quanto permette di scoprire un ambiente selvaggio ed affascinante, fatto di millenarie rocce calcaree scavate e modellate dalla forza erosiva della natura.

Il sentiero è adatto soltanto ad escursionisti esperti, in quanto si svolge in un ambiente molto esposto, e presenta passaggi di arrampicata facile (I e II grado), dove è necessario possedere una certa preparazione fisica ed assenza di vertigini. Si consiglia inoltre di affrontarlo esclusivamente in buone condizioni climatiche, in quanto la presenza di vento o pioggia renderebbero ancor più insidioso il già difficile percorso.

La partenza è posta a quota 520 metri, sulla strada provinciale che collega Scheggia alla frazione di Isola Fossara, un centinaio di metri oltre il piccolo abitato di Valdorbia, incastonato nella Gola del Corno tra il massiccio del Catria e quello del Cucco, ed è contrassegnata da un evidente cartello segnaletico dell’Ente Parco.

La prima parte della salita è relativamente semplice, si tratta di 1,3km in discreta salita che permettono di raggiungere l’attacco della maestosa cresta (che già si staglia col suo profilo inequivocabile sullo sfondo), alla quota di 660 metri di altitudine. In questo punto si incrocia la variante (denominata 29bis) che sale da Isola Fossara e si svolta a sinistra sulla cresta, iniziando l’ascesa vera e propria. Il cambio di ritmo è subito notevolissimo, la salita si fa impegnativa e l’ambiente circostante inizia a mutare, con la traccia che sparisce e le rocce sostituiscono gradualmente i prati, fino a ritrovarsi a seguire il filo di cresta (è presente una segnaletica sporadica e piuttosto datata, ma l’orientamento non è un grosso problema in quanto vi è un’unica possibile direzione da percorrere) che si restringe sempre più mentre si guadagna quota e, su entrambi i lati, aumenta l’esposizione...

La roccia, fortunatamente, rimane sempre solida e sicura, tuttavia occorre fare molta attenzione in quanto la cresta è veramente molto ripida e sottile, in un paio di punti risulta essere non più larga di un metro, ed è necessario avere un passo sicuro e deciso. Nel punto più difficile è stata recentemente posta una corda per facilitarne il superamento, si tratta comunque di un tratto di pochi metri anche se completamente esposto. Superato quest’ultimo passaggio si perviene all’antecima del Corno, separata dalla vetta vera e propria da una caratteristica sella erbosa posta a quota 1049. In questo punto occorre deviare a destra in un ripido canalino in discesa (attenzione agli sporadici segni per trovarlo, sono recentemente stati posti dei bollini gialli che risultano piuttosto comodi) mediante il quale, aiutati anche da alcuni alberi che ne facilitano la percorrenza, si raggiunge la sella, contrassegnata anche da una piccola placca con l’indicazione altimetrica posta sulla roccia.

Da questo punto partono le vie di arrampicata che consentono di raggiungere la vetta del Corno, mentre il sentiero devia sulla sinistra, divenendo ora di difficoltà minore ed abbandonando l’aspro ambiente roccioso per immergersi nel bosco e raggiungere, dopo un lungo traverso in saliscendi ed una salita finale non troppo ripida, la carrabile che sale dal rifugio Ca’ La Strada ed il sentiero 52 nei pressi del Rifugio Boccatore.

Sebbene non indicata sulle cartine esiste tuttavia la possibilità di raggiungere la vetta mediante una via (segnalata con i bollini gialli di cui in precedenza) che aggira lo sperone roccioso lasciandolo sulla sinistra, incrocia il sentiero 299, passa attraverso un canalino con passaggi di facile arrampicata (II grado) che sono affrontabili anche senza attrezzatura ed infine si inoltra in decisa salita sul margine della Costa Grande pervenendo sul crinale erboso dove è posta la vetta (segnalata da targa metallica e ometto di pietra).

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