Il sentiero 276 (definito precedentemente Sentiero della Biodiversità) della Riserva Naturale Orientata del Bosco di Tecchie è il principale percorso del comprensorio, attraversa da sud-est a nord-ovest tutta l'area protetta, si interseca con gran parte degli altri sentieri, e permette di scoprire il bosco in molte delle sue parti. Il percorso era originariamente dotato di diversi pannelli illustrativi definiti come “postazioni audioguida”, lasciando intuire una presenza di infrastrutture turistiche che, allo stato attuale, non sono presenti sul posto, in quanto i pannelli sono in pessime condizioni, alcuni sono addirittura illeggibili, ed il “centro visite”, che probabilmente era preposto alla consegna delle audioguide, è costantemente chiuso.
Il sentiero, che originariamente si sviluppava solo all'interno dell'area protetta, è ora molto più lungo, avendo come punto di partenza l'abitato di Cantiano.
Superato il sottopasso sulla via Flaminia si inizia a salire dolcemente su strada dapprima asfaltata e poi successivamente sbrecciata. Aggirato il versante del Monte Cospio si inizia a scendere, prima di immettersi su una nuova strada asfaltata che percorre tutto il fondovalle del Torrente Balbano.
Si segue la strada asfaltata superando l'abitato di Pian di Balbano, prima di iniziare a salire verso il Palazzo e giungere successivamente al “Centro visite Ca’ Balbano di Sotto”, dove è presente un’area attrezzata comprendente alcune panchine, un barbecue ed un piccolo parcheggio per lasciare le vetture.
Lasciata la piccola costruzione alle spalle, si supera una transenna e si affronta subito una salita breve ma piuttosto ripida, su fondo abbastanza difficile e sdrucciolevole, incontrando i primi due pannelli che presentano scritte oramai difficilmente riconoscibili, prima che il terreno spiani leggermente e l’incedere si faccia più regolare ed agevole.
Si superano quindi l'incrocio con il Sentiero 276C, che sale sul versante della montagna, a destra del percorso principale e successivamente l’impluvio di un fosso, prima di incontrare la terza postazione audioguida (che si trova in condizioni migliori delle precedenti).
La salita continua successivamente in maniera regolare, su traccia ampia ed agevole, ed un vecchio cartello indica il confine ufficiale del parco, oltrepassato il quale si incrociano in breve prima il Sentiero 276B-1, che prosegue sulla sinistra verso la parte più “selvaggia” del bosco, e quindi dopo circa 100 metri il Sentiero 276D, anch’esso sulla sinistra.
Il sentiero prosegue linearmente all’interno della cerreta, fino al punto in cui la presenza di una staccionata laterale lascia presagire l’arrivo al punto centrale della riserva, il Rifugio di Ca’ Tecchie, con attorno una piacevole area attrezzata costituita da un ampio prato su cui sono state poste panchine e tavolini (l’intervento di risistemazione del parco risale al 2008 e al momento le strutture presentano segni di degrado, ma sono comunque ancora fruibili).
L’area su cui sorge il vecchio casolare, ora adibito a rifugio (al momento non gestito), merita una sosta e permette di apprezzare lo straordinario ed intatto ambiente di questo parco, con il bel prato circondato su ogni lato da boschi, e i rumori che sono esclusivamente quelli della natura, quasi fosse un luogo fuori dal tempo.
Superata l’area attrezzata, da cui si diparte sulla destra anche il Sentiero 276A, si prosegue in salita ancora su comodo terreno, sempre con la presenza laterale di diversi tratti di staccionata (ed anche qualche sporadica panchina), che indicano chiaramente come questo sia il percorso più turistico di tutto il parco.
Si continua quindi a guadagnare gradualmente quota proseguendo verso la sommità dell’area protetta, il cosiddetto Pian dei Santi, dove si esce dal bosco di cerro per entrare su un ampio pascolo, raggiungendo la strada di accesso al parco che sale da Pianello.
Imboccata la strada verso sinistra si percorrono poche decine di metri prima di rientrare nel bosco, mediante un sentierino (segno su albero) che inizia subito a salire in maniera piuttosto decisa.
Si tratta dell'ultimo tratto del percorso, che permette di raggiungere, dopo aver affrontato altri 150 metri di dislivello, il crinale principale della Serra di Burano, dove si incrocia il Sentiero 274 che lo percorre per intero.

