Il sentiero 450 della Riserva Naturale Statale Gola del Furlo ha inizio nell’abitato di Furlo, nei pressi del ristorante “La Ginestra”, ed è ben segnalato da una freccia direzionale con i tempi di percorrenza. Si supera il ponte sul Candigliano e si raggiunge in breve la strada asfaltata che conduce a Tarugo, da seguire per circa un km prima di svoltare a sinistra (il bivio non è evidente ma la segnatura rifatta di recente consente di individuarlo senza troppi problemi) su un sentierino che si inoltra nel bosco.
Dopo pochi metri si affronta il guado di un piccolo corso d’acqua (è stato posizionato un rudimentale ponticello non troppo sicuro, è utilizzabile ma con cautela), superato il quale inizia un tratto di difficile salita con pendenze impegnative (circa 250 metri di dislivello in un km circa) che permette di raggiungere i ruderi di casa Roncomaia, dove si imbocca una comoda stradina pianeggiante che permette di recuperare un po’ delle energie spese nell’ascesa.
Si tratta, tuttavia, di una breve pausa in quanto dopo circa 200 metri si svolta nuovamente a sinistra su sentiero ancora impegnativo, fino a raggiungere il rifugio forestale “La Pradella”, al centro di un'area attrezzata con tavoli e panchine.
Nell'edizione 2019 della carta sentieristica della Riserva tutto questo primo tratto è stato rimosso, pur essendo ancora presente la segnaletica sul posto. E' probabile (purtroppo) che questa parte del percorso vada incontro ad un graduale abbandono, con minor passaggio di escursionisti.
Dal rifugio si segue, verso sinistra, la strada sbrecciata che sale verso il Paganuccio (a destra, invece, iniziano il sentiero 450A che conduce alla "Pianaccia" ed il nuovo percorso del 452), da abbandonarsi dopo circa 500 metri nei pressi di una sbarra, dalla quale si prende a seguire un tratto di comodo sentiero che conduce, attraversando una bella valle, al piccolo agglomerato (disabitato) di Case S. Ubaldo, punto d'incontro di diverse strade forestali provenienti dalle pendici della montagna.Occorre fare attenzione ad imboccare la strada corretta, che è quella che prosegue in direzione sud-est verso il bosco che ammanta la vetta, da percorrersi per un paio di km (pendenze non troppo impegnative), prima dell'uscita sui prati sommitali, dove alcuni paletti con segnatura CAI indicano la via per la vetta (dove giunge anche il sentiero 451), che è comunque facilmente individuabile.

