Sentiero CAI n. 449

  • Gola del Furlo Sentiero 449 - immagine 1
    L'attacco del sentiero al Passo del Furlo
  • Gola del Furlo Sentiero 449 - immagine 2
    Su questa svolta è stato posto un provvidenziale cartello segnaletico
  • Gola del Furlo Sentiero 449 - immagine 3
    Inizia la ripida salita
  • Gola del Furlo Sentiero 449 - immagine 4
    Si entra nella gola del Fosso del Ri
  • Gola del Furlo Sentiero 449 - immagine 5
    Il bivio con il sentiero 449A
  • Gola del Furlo Sentiero 449 - immagine 6 (Fosso del Ri)
    Il guado sul Fosso del Ri
  • Gola del Furlo Sentiero 449 - immagine 7
    Si sale nel bosco con decisa pendenza
  • Gola del Furlo Sentiero 449 - immagine 8
    Il bivio con la variante per la Terrazza Bassa
  • Gola del Furlo Sentiero 449 - immagine 9
    Ultimo ripido tratto in salita
  • Gola del Furlo Sentiero 449 - immagine 10 (Terrazza del Furlo)
    L'arrivo alla Terrazza Alta del Furlo, con la sua vista sulla gola
  • Gola del Furlo Sentiero 449 - immagine 11
    Il meraviglioso panorama dalla terrazza, sullo sfondo la catena appenninica
  • Gola del Furlo Sentiero 449 - immagine 12
    Si scende quindi su di un comodo sentierino
  • Gola del Furlo Sentiero 449 - immagine 13
    Il punto di arrivo del sentiero, all'entrata del Rifugio del Furlo
Comprensorio:
Gola del Furlo
Località partenza:
Passo del Furlo
Località arrivo:
Rifugio del Furlo
Lunghezza:
2,8 km
Difficoltà:
E/EE
Numero:
449
Nuova numerazione CAI:
Tempo andata:
1,30 - 1,45 ore
Tempo ritorno:
1,10 - 1,20 ore
Quota partenza:
180 metri
Quota arrivo:
625 metri
Quota massima:
670 metri
Dislivello positivo:
500 metri
Dislivello negativo:
55 metri

Il sentiero 449 della Riserva Naturale Statale Gola del Furlo (precedentemente denominato 149) è un interessante percorso che conduce dal Passo del Furlo fino al rifugio omonimo, attraversando un ambiente selvaggio e incontaminato ed offrendo magnifici scorci panoramici sulla gola sottostante. Il tracciato è stato risegnalato e messo in sicurezza nell’autunno 2012 ed è attualmente completamente fruibile dagli escursionisti.

La partenza è posta sulla vecchia provinciale del Furlo, in corrispondenza di una ampia piazzola di sosta a poche decine di metri dalla diga sul fiume Candigliano.

La traccia, sempre molto netta e facilmente individuabile, si inoltra immediatamente nel bosco, presentando da subito una discreta pendenza che caratterizzerà l’intero percorso. In questa parte iniziale si sale a zig-zag incontrando diverse svolte, in corrispondenza di una delle quali occorre fare attenzione perché si incontra un bivio che potrebbe trarre in inganno (proseguendo diritti si giungerebbe alla “palestra di arrampicata”, mentre occorre effettuare la svolta secca a destra).

Il tratto tortuoso ha termine dopo alcune centinaia di metri, quando il bosco si dirada permettendo di ammirare per la prima volta lo spettacolo della gola, con le prime viste dall’alto della diga e delle strapiombanti pareti che la circondano. Superato il punto panoramico si risale a fianco del torrente Ri, che il sentiero incrocia due volte mediante semplici guadi (non vi è mai una quantità abbondante di acqua, si tratta di passaggi non impegnativi).

In corrispondenza del secondo guado si trova, sulla destra, il bivio con il raccordo per Pagino, mentre il 449 prosegue abbandonando l’alveo del torrente ed inoltrandosi nel fitto bosco che ricopre il versante sud-est del monte Pietralata. In questo tratto si incontra un lungo traverso dove le pendenze si attenuano e si possono recuperare le energie spese nel duro tratto di salita precedente, prima di affrontare l’ascesa finale verso la “Terrazza del Furlo”, caratterizzata da alcuni tornanti ed un ritorno a pendenze più impegnative. A pochi minuti dalla terrazza si incontra il bivio con la diramazione che conduce, sulla sinistra, al Rifugio del Furlo passando per la “terrazza bassa”, mentre proseguendo sul sentiero principale si raggiunge in breve la spettacolare “terrazza alta” (fare attenzione agli ultimi metri, con un passaggio su roccia abbastanza esposto, in piano ma da affrontare con cautela).

Si tratta di un punto panoramico di eccezionale valore, che permette di osservare dall’alto l’intera Gola del Furlo, con le pareti a strapiombo del dirimpettaio monte Paganuccio (armati di binocolo è anche possibile scorgere la zona dove nidificano le aquile reali presenti nella riserva), il verde-azzurro caratteristico delle acque del fiume Candigliano e, sullo sfondo, tutte le cime principali dell’Appennino pesarese.

Terminata la doverosa sosta si imbocca il comodo sentiero, in leggera discesa, che conduce in breve tempo al Rifugio del Furlo, punto d’arrivo del percorso.

Mappa interattiva

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